La Burrata è nata agli inizi degli anni 30 del secolo scorso, quando a causa di una forte nevicata, il Casaro Andriese Lorenzo Bianchino (esperto nell’arte della Manteca cioè l’arte di conservare il burro nella pasta di scamorza), impossibilitato nel portare il latte dalle pendici di Castel del Monte (famoso maniero di Federico II di Svevia) alla città di Andria, dovette trasformare la materia prima (latte) per non sprecarla. Fu così che, utilizzando le stesse tecniche per la lavorazione della manteca, creò un sacchetto fatto di pasta filata e lo riempì con degli sfilacci della stessa pasta immersi nella panna che naturalmente affiorava dal latte (a tale ripieno diede il nome di stracciatella, proprio perché la pasta filata veniva “stracciata” manualmente), infine, racchiuse il tutto donando al prodotto una caratteristica chiusura apicale, nacque così la prima Burrata di Andria.
L’invenzione di questo ingegnoso casaro, nel corso del tempo, è stata valorizzata e perfezionata pur nel rispetto della tradizione dagli eredi casari pugliesi. Grazie alla ricerca scientifica e innovativa a cui i produttori consorziati si sono affidati, si è giunti al riconoscimento del marchio d’origine IGP della Burrata di Andria che è oggi “Eccellenza Gastronomica-Culturale” legata sì al territorio pugliese che ne ha custodito la storia e la tradizione, ma anche rappresentativa dell’intera Italia, simbolo della nostra alta arte culinaria.
La comunicazione ha dato un altissimo impulso alla diffusione di questo eccezionale prodotto, grazie alla creazione di siti internet, pagine social: Facebook, Twitter, Instagram, grazie alla partecipazione a eventi nazionali ed internazionali e alla realizzazione di programmi televisivi che di volta in volta hanno coinvolto la Burrata di Andria IGP fino a farla salire, come testimonia il rapporto annuale dell’ISMEA e della Fondazione Qualivita, sul podio della classifica internazionale dei migliori formaggi, insieme ai rinomati e pregiatissimi Parmigiano e Gorgonzola.
La Burrata di Andria è al centro dell’attenzione dei media non solo italiani ma anche esteri interessati a questa prelibatezza, lo testimoniano: il riconoscimento ricevuto dal Summer Fancy Food, evento internazionale che si è svolto a New York dal 25 al 27 giugno 2023, l’attenzione alla Burrata di Andria di alcune delle più rinomate riviste agroalimentari del mondo come ‘Consortium’, rivista dedicata ai consorzi di tutela ed alle eccellenze DOP IGP italiane, l’interesse del sito ufficiale della BBC World News, tra i più importanti canali televisivi al mondo, che nell’area Food, ha dedicato un articolo a questa eccellenza: il Magazine americano ‘The Art of Eating’, rivista specialistica statunitense sulle eccellenze gastronomiche di tutto il mondo.
Ricordiamo ancora la partecipazione a ‘ITALIAN NEXT DOP IGP’, simposio internazionale sulle filiere DOP IGP che ha avuto luogo a Roma lo scorso 22 febbraio nel corso del quale è stato presentato il Progetto BURRATA – “Valorizzazione della Burrata di Andria IGP attraverso l'individuazione di strategie per prolungarne la conservabilità” - Progetto, finanziato nell'ambito del Piano di Sviluppo Rurale - PSR Puglia - 2014-2020 - Misura 16 Cooperazione– Sottomisura 16.2 - "Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie". L’obbiettivo che il progetto si è proposto è allungare la data di scadenza della Burrata di Andria IGP nel rispetto del disciplinare di produzione.
Come risaputo, la burrata è un alimento facilmente deteriorabile, con una breve durata di vita, al massimo dieci giorni, che va consumato quindi prestissimo, entro poco tempo dalla sua preparazione, i Ricercatori del Progetto si sono impegnati quindi, con interventi in processo prevalentemente di tipo fisico e microbiologico, di individuare un metodo in grado di prolungare la shelf-life del prodotto preservando al tempo stesso gusto e rispetto della qualità igienico sanitaria.
Il prolungamento della shelf-life della burrata contribuirebbe a raggiungere anche altri importanti obbiettivi, aumentare la redditività delle aziende zootecniche produttrici e ampliare i confini del mercato della Burrata di Andria che per ragioni logistiche legate anche ai costi di trasporto molto elevati, è ancora molto difficile.
I risultati raggiunti dal Gruppo Operativo, grazie ad una efficace collaborazione interattiva tra Consorzi, Aziende e Università riempiono di soddisfazioni e fanno sperare nel successo del percorso innovativo appena intrapreso.
Partner del Progetto sono: il Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione della Burrata di Andria IGP, (Capofila del Progetto), Il Parco Murgia Latte S.C.A., L’Università degli Studi di Foggia, il Distretto Agroalimentare Regionale SCRL, la Cassandro SRL, l’Università degli studi di Bari, Areté SRL. e i caseifici: F.lli Nuzzi S.N.C., Olanda Riccardo Caseificio, Sanguedolce SRL, Montrone SPA e F.lli Simone Caseificio.
Notizia recente è inoltre la costituzione del Distretto Produttivo Agroalimentare di Qualità Lattiero Caseario Pugliese in breve “Distretto Lattiero Caseario Pugliese”.
A farne parte 52 aziende di allevatori, aziende agricole, casari, industrie casearie, associazioni di categorie, enti di ricerca e consorzi di tutela, che sull’esempio del percorso avviato dai promotori, Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP, O.P. Parco Murgia Latte ed al Consorzio di Tutela della Mozzarella di Gioia del Colle DOP, assieme al partenariato composto da CIA PUGLIA , UCI PUGLIA , FederagriPesca – ConfCoperative Puglia , ConfCommercio Bari, CISL, CGIL, con il supporto degli Enti di ricerca quali Università di Bari Dipartimenti di Veterinaria e di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti ed il CREA Centro di ricerche in Agricoltura ha dato vita all’Ente che in data 20 marzo 2023 ha ottenuto il primo riconoscimento.
Il Distretto ha come obiettivo la risoluzione di problemi che affliggono la filiera come la carenza di infrastrutture, l’incremento della produzione di materie prime per soddisfare la domanda di fabbisogno regionale, la valorizzazione di prodotti DOP e IGP quali Mozzarella di Gioia del Colle DOP, Burrata di Andria IGP, Canestrato pugliese DOP, i marchi regionali e anche la formazione delle figure professionali preparate che riescano a soddisfare la domanda di manodopera ed a garantire il turnover generazionale e ancora il ripopolamento bovino della Murgia e la relativa salvaguardia del territorio, il miglioramento del benessere animale negli allevamenti.